I bambini spesso nascono di notte.
Non è una regola assoluta, ma per me l'unica realtà
conosciuta. Io sono nato di notte, mia figlia è nata di notte, si dice che
anche Cristo sia nato a mezzanotte.
Forse perché vengono dalla notte, teneramente
protetti dal tepore del ventre materno e accarezzati dal cullare ritmico del
respiro, il loro unico ambiente conosciuto.
Sono stati al buio e sono stati bene, ancora
non sanno quali e quante sorprese potranno scoprire, quando scopriranno la
luce.
Ma avranno tempo per conoscere la luce, per
capire i colori, per aprire gli occhi ed imparare a vedere.
Adesso il buio è ancora così dolce e
protettivo.
D'altronde come può un bimbo averne paura? Il
buio non gli nasconde nulla, perché è ancora il nulla la sola cosa che lui
conosce.
Ha appena imparato a respirare, una cosa per
volta. Con difficoltà e con paura, la prima ondata di aria gli è entrata nei polmoni,
come un colpo di vento improvviso.
Già, che colore ha il vento?!
Che importa. Che bisogno ha, lui, di vedere il
vento, che bisogno ha di vedere il volto della mamma?
E per questo che i bambini vorrebbero nascere solo
di notte, per non dover chiudere gli occhi, ma poter restare ancora un poco li,
senza sapere, senza vedere e continuare a sognare.
"No mamma, non darlo alla luce, tienilo
ancora un poco con te, proteggilo ancora con l'ombra del tuo corpo, gli hai
dato la vita lascia che sia la luce a venirlo a cercare, c'è tempo!"
Chiudi gli occhi anche tu, mamma e ascolta il
suo primo respiro. E' notte, ha un attimo di vita, forse ha gli occhi chiusi, forse
no.
I bimbi che nascono di notte non hanno paura di
chiudere gli occhi perché sanno che anche con gli occhi chiusi il mondo non
scompare.
I bimbi che nascono di notte non hanno fretta
di aprire gli occhi, perché sanno che solo così possono continuare a sognare.
Forse è per questo che noi, bimbi nati di
notte, abbiamo bisogno di tanto in tanto di chiudere gli occhi, per tornare
così, ignari come allora.