martedì 20 settembre 2011

Luci...

A volte nelle domeniche invernali tornavo alla piazza del mio paese, un po' per caso, un po' per istinto.
Ci capitavo sempre verso le sette di sera quando la gente usciva dalla messa, l'ultima della domenica.
Sapevo che avrei incontrato mia mamma, con gli occhialoni e il bastone, che lentamente tornava verso casa.
E sapevo anche che mi sarei fermato per darle un passaggio. Senza troppi fronzoli, senza parole.

Qualche volta andavamo a mangiare una pizza.

Mia mamma era una donna attenta e parsimoniosa, ma tornando verso casa notavo che lasciava sempre le luci accese.
"Lo faccio apposta" - diceva - "cosi i ladri non vengono perche' pensano che ci sia gente in casa".

Non so perchè ma una sera con gli occhi umidi scendendo dall'auto mi disse:
"Sai, non e' vero che lascio le luci accese per i ladri. E' perche' cosi' mi illudo che quando apro la porta c'è qualcuno che mi aspetta".

Non ricordo se notai anche una lacrima sul suo viso. Lei sicuramente notò la mia.

Sono passati gli anni e io passo raramente davanti a quella casa, ma fortunatamente le luci sono sempre spente e le tapparelle abbassate.
Non sopporterei la visione di quella luce.

Io, invece, a volte spengo tutte le luci anche quando sono in casa.
Non mi fa paura il buio nè lo amo particolarmente, ma forse anch'io lo faccio per una illusione.

Al buio ci metto molto piu' tempo ad accorgermi che sono da solo.