martedì 4 gennaio 2011

Cloud eravamo e Cloud ritorneremo

Erano gli albori degli anni 80, i primi personal computer vivevano la loro adolescenza, ma ancora non si capiva bene quale sarebbe stato il loro futuro.

Noi, allora, eravamo tutti in cloud.

Io avevo uno stupendo pc (emulatore di terminale) senza disco, senza sistema operativo, senza niente.

Si chiamava VT100 ed era prodotto dalla Digital (DEC).

Era bellissimo, bianco e nero, con la tastiera imponente e la porta seriale per la connessione (rs232).

Lo accendevo ed ero “nel sistema“, ero nel Cloud!
Altri sistemi erano connessi e mi spostavo da uno all’altro, saltando tra le nuvole (uucp).

Scrivevo messaggi (….si chiamavano già email) che depositavo nelle “mbox“, quelle locali, dei colleghi collegati (….ah, ecco da dove arriva il termine “collega“!!).

Un giorno mi regalarono una scatoletta di plastica, grande poco meno di una scatola di scarpe.

Aveva due grossi buchi rotondi, e due cavi in uscita (uno era un “cavo seriale”).
Si chiamava “accoppiatore acustico“, un quasi modem a 300 baud.
Presi la scatola e il VT100 e li portai a casa.

Collegai il tutto, presi la cornetta del telefono e la infilai nei due buconi.
Ci fu un lungo gorgoglio (handshake) e poi il VT100 cominciò a lampeggiare……
Ero nel Cloud, da casa.

Scrissi una email, e mandai anche un messaggio in tempo reale ad un collega-collegato.
Io stavo in California, i miei colleghi in Italia. (…..e il cloud si chiamava Olivetti).

Era il 1985.

Siamo nel 2011 e Google annuncia una novità rivoluzionaria. Si chiama CR-48.

Non ha nessun dispositivo per memorizzare localmente i dati: si collega al Cloud.

Chissà se sara’ più bello del mio VT100?!



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